martedì 29 maggio 2012

"A food portrait"







"A food portrait"   


various materials, glue, paper.
Gaia M. 2010


I’ve started modifying my own photo with Photoshop. 
I’ve simplified the contrast between light and shadow to make my photo look like a graphic work.
The work has been developed in four panels. 
The peculiarity is given by the materials.

Lights and shadows are defined by the use of unconventional material: food.
This choice gives birth not only to a self portrait, but also to a set of smells, tastes, colors and tactile experiences.

Approaching to the panel “salt – pepper” the observer can see the salt’s texture, and pepper might cause discomfort in the nose!


The panels are: salt-pepper, sugar-cocoa, hot pepper-ginger, nutmeg-sesame.

With the use of these materials I want to express one of my main features: Gluttony. Gluttony, played by the sense of Taste and supported by the other four senses.

These foods are some elements that compose my diet and also compose myself, because we are what we eat. So, we must take care of our palate.
We must learn enjoying food, not just eating.







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lunedì 7 maggio 2012

Eye can't see you..




LO STOMACO GIRA
SI CONTORCE
MI BLOCCA LA GOLA

FAMMI RESPIRARE!

NON TOGLIERMI ANCHE QUESTA LIBERTA'

I SUCCHI SALGONO AL CERVELLO
ACIDI
MI SCIOLGONO LE CELLULE
MI STRIDONO IN TESTA

LA PENNA, MIA VITTIMA
SI ROMPE SOTTO I MIEI DENTI

LASCIAMI VIVERE!



MASTICO NERVOSO 
MASTICO MESSAGGI 
LI SCIOLGO CON LA SALIVA 

SPUTO CANCRI DI PLASTICA.




(notturno n°2?  3? )

Gaia M.

domenica 6 maggio 2012

"Sogno"


Sogno

Sogno;
il dolce volare
di un veloce veliero
leggero, nel cielo.

Sogno;
quel dì che, il bruco
cominciò a librarsi.
Quel dì che, la farfalla
cominciò a dormire.

In un candido sogno
d'Aprile.






Abbiamo una Gaia nel 1994 dormiente, abbinata ad uno scritto di una Gaia databile 2000.

Che bella l'innocenza dei bambini.
Fanno tutto per la prima volta
e quando lo rifanno, rimane comunque la loro prima volta.

Non si smette mai di imparare.

L'occhio dell'artista è l'occhio del bambino, nella testa di un adulto.
Scopre continuamente ciò che gli sta intorno,
giorno dopo giorno. 
Come se tutto fosse sempre inondato di nuovi colori e profumi.

Osservavo il vento...
muoveva l'erba.
Non ne udivo il rumore, chiusa dentro la mia stanza
ma potevo godere della sua danza.
Mi sentivo prigioniera di un sogno, non riuscivo a staccare gli occhi da quel prato. 
Mi affascinava.

Registrai un video, per portare quella danza sempre con me.

E nonostante quel prato mi accompagni da vent'anni,
proprio come quel giorno di tre anni fa,
quando mi perdo a guardare il vento muoverne il verde
è sempre come la prima.